mercoledì 12 febbraio 2014

ARMENTO

Questi versi liberi sono il frutto dell'ispirazione di lontani ricordi. Ricordi che ahimè potrebbero risultare fallaci nella realtà, ma che hanno impresso nel cuore, prima ancora che nella memoria, una forte immagine rimasta immutata nel tempo...
I.B.



Su per la collina è Armento.
Presepe di case e vicoli
di muli e capre.

Ti penso, ora, dopo anni.
Penso all’odore della terra,
a quel sole arido
che spande
all’ombra, nelle pieghe del paese,
che tace.
Nelle dimore
trecce rinsecchite di fichi pendenti.
I fichi come la pelle
dei pastori contadini.
Oggi è mercato sulla piazza
due banchi in faccia la chiesa.
Nelle vie, sugli usci,
riposano le vedove sedute
e il Vallone, con gli sterpi,
e il giallo dei limoni
e i resti delle case,
le invoca.
Questo luogo di “cristiani”
perso com’è
rifiuta indolente il mio ricordo.
Eppure non ho altre origini
che queste.


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