Da anni, nel mio piccolo comune
di residenza, viene assegnata una borsa di studio agli studenti più meritevoli
delle scuole medie e a quelli delle superiori. La borsa di studio è stata
dedicata alla memoria del professor Luigi Fumagalli, più noto come Gino. Meno
di quindici giorni fa è finito sul tavolo della commissione cultura e
biblioteca, sempre del mio piccolo comune di residenza, la modifica del
regolamento proprio di questa borsa di studio. In quella occasione, facendo io
parte della sopraddetta commissione, ho fatto presente che nel bando non si
diceva nulla del professor Fumagalli. Anche a me, tempo addietro, mi venne
fatta notare questa mancanza direttamente da un nipote del professore. Non
fosse stato per lui, non avrei chiesto alla commissione nessuna
integrazione e non mi sarei preoccupato di sapere chi fosse il professor Gino, che pure avrei dovuto ben conoscere visto che a quel Gino, qualcuno pensò, quando venne istituita la borsa di studio.
C’è un famoso passaggio nei
Promessi sposi dove Don Abbondio s’imbatte in un Carneade. Egli non sa chi sia,
cosa abbia fatto, eppure quel nome è citato in un libro. Per il prete è un
piccolo mistero. Eppure Carneade fu un filosofo greco. Un filosofo minore, ma
che ebbe pure dei meriti e che per questi meriti si distinse dal resto dei suoi
coevi concittadini. La storia dell’umanità è costellata di Carneadi e ancor più di Don Abbondi. Ci si potrebbe scrivere un saggio, e
forse è stato persino scritto, ma io non lo so. Una cosa però mi propongo di fare: la prossima volta che mi imbatterò in un Carneade qualunque, gli
presterò più attenzione.
Professor Luigi Fumagalli detto Gino
nota biografica
Il professor Luigi Fumagalli, più
noto come Gino, nacque in Arosio l’11 novembre del 1909.
Si laureò in Lettere presso
l’Università Cattolica di Milano. Fu giornalista de “Il Giorno” e del “Corriere
della Sera”. Nel periodo della seconda guerra mondiale fu costretto a
rifugiarsi in Svizzera in quanto membro del Cln (Comitato di liberazione nazionale).
Nel 1946, insieme ad altri amici, fondò a Erba la scuola di vita “Mamma Irma”,
dove si prodigò a fornire un istruzione ai ragazzi mutilati dagli ordigni
bellici. Negli anni successivi al 1959 il professor Gino Fumagalli, oltre
all'attività giornalistica, insegnò presso diverse scuole professionali locali.
Fu autore di numerosi saggi di letteratura classica e scrisse il libro di
narrativa “Sternay” edito dalla Casa Editrice Peruzzo di Milano. Collaborò anche con la Rai di Lugano, trasmettendo saggi di letteratura classica e letteratura liturgica. Morì in Arosio
il 2 dicembre 1979.
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