Lui è un distinto signore che abita nell'hinterland milanese, giornalista di lungo corso per quotidiani e periodici e oggi scrittore affermato. Ha l'aplomb inglese anche se è nato a Bari, per trapiantarsi poi a Milano. Quando arrivo in biblioteca, dove si sta preparando a presentare il suo ultimo libro, è attorniato dagli organizzatori della serata e da qualche lettore. Fuori pioviggina e inizia a fare un po' freddo. E' elegante il signor Gurrado, ma di natura affabile. Non è di quei distinti che ti sparano lontano cento metri anche se siete rinchiusi in un ascensore di un metro per due. Ispira istintivamente una fiducia incondizionata.
Quando ci accomodiamo, sulle sedie non c'è un esercito. Forse una sparuta pattuglia, quasi tutte donne: "Loro leggono di più" si schermisce. Al suo fianco ci sono le due persone che hanno promosso l'appuntamento con l'autore, la libraia e la bibliotecaria.
Quando ci accomodiamo, sulle sedie non c'è un esercito. Forse una sparuta pattuglia, quasi tutte donne: "Loro leggono di più" si schermisce. Al suo fianco ci sono le due persone che hanno promosso l'appuntamento con l'autore, la libraia e la bibliotecaria.
"Il mondo non si cambia solo perché uno vorrebbe cambiarlo" dice. Il mondo è un po' quello che è, sono le persone, una e tutte insieme, che possono fare la differenza.
Il libro è stato revisionato, prima della pubblicazione, da una scuola superiore di Piacenza. Gli studenti sono stati molto partecipativi, ha spiegato l'autore, gli hanno consigliato i dovuti aggiustamenti e ora il libro è in giro: sugli scaffali delle librerie, nelle biblioteche, negli zaini degli studenti, sule madie delle casalinghe...
Io ve lo segnalo....
Viene al mondo in automobile, nel pieno di un furibondo
temporale, e Fulmine è il nome che la sua mamma ragazza gli dà.
Cresce
bello e forte sotto il sole di Puglia, a diciotto anni scalpita; vuole
lavorare, partire, andare lontano.
Raccogliendo
olive e pomodori scopre per la prima volta l’ingiustizia degli uomini; poi, in
quel Nord che tanto sognava, vede un uomo cadere da un ponteggio senza
protezione, vede persone malmenate a colpi di spranga perché hanno la pelle di
un altro colore.
Altri
magari girano la testa, oppure si indignano per cinque minuti e poi pensano ad
altro.
Fulmine
no, lui non ci sta: vuol dire no, vuol dire basta.
“Non
posso stare bene se non faccio qualcosa per cambiare il mondo” confida nella
notte alla sua dolce ragazza innamorata.
Invoca
silenziosamente i suoi eroi: Nelson Mandela, Martin Luther King e Malcolm X.
Gli spiegano che è sempre perdente, la battaglia di un uomo solo.
Chiama a
raccolta il suo professore d’italiano, che gli aveva raccontato così bene gli
errori della Storia: nella cucina del professor Santamaria nasce il piano
invincibile, la protesta ‘violenta e pacifica’ che si propagherà a macchia
d’olio e piegherà i potenti.
Segnando
il suo destino.
Storia di
un eroe di oggi: di un ragazzo coraggioso nato per combattere razzismo e
ipocrisia. A rischio
del suo amore e della sua stessa vita.
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